Praticamente sono le spese di trasporto da pagare in Italia dal Vs. indirizzo sino all’aeroporto di destinazione oppure sino al domicilio estero.
Sono determinate dal peso tassabile, dal luogo del ritiro (ad esempio un ritiro da fare fuori Roma) e dal luogo di destinazione e sono composte essenzialmente dal puro nolo + le spese accessorie (ritiro + operazioni doganali + tasse d’imbarco + oneri aggiuntivi…)
Ogni destinazione ha una sua tariffa che può essere diversa secondo la compagnia aerea utilizzata, ma bisogna sempre tenere conto che le tariffe aeree sono suddivise in fasce di peso e le principali sono:
nel senso che ogni fascia di peso ha una sua tariffa che normalmente è inferiore a quella precedente per il principio che più si spedisce e meno si paga in proporzione.
Un suggerimento è quello di unire il materiale di più mittenti ed inviarlo ad un’unica persona che sta per partire, in modo da ottenere la tariffa più bassa, tenendo sempre conto di quanto si è detto nella pagina concetto di effetti personali.
Si tratta delle spese di sbarco da pagare all’aeroporto di destinazione le quali scaturiscono da lavoro materiale per lo sbarco delle merci e che devono essere pagate all’Ente Aeroportuale tramite la compagnia aerea utilizzata (in sostanza è il lavoro dell’operaio che prende i pacchi dall’aereo, poi li mette nel magazzino ed infine li consegna al destinatario dopo lo sdoganamento) – il costo varia da aeroporto ad aeroporto, mediamente le spese di sbarco di una spedizione di kgs. 200 ammontano a circa € 30,oo/35,oo. Per quanto riguarda invece le spese di magazzinaggio, queste sono dovute solo quando il ritiro avviene dopo 2 giorni lavorativi dall’arrivo (ad esclusione di Buenos Aires il cui costo decorre dallo stesso giorno di arrivo).
Altra faccenda sono le tasse doganali le quali sono stabilite e regolamentate dalle leggi governative vigenti nel Paese di destinazione – per maggiori chiarimenti vi rimandiamo alla pagina concetto di effetti personali